martedì 19 giugno 2012

Presentazione del libro "Orientarsi in Cina"

INVITO 
alla presentazione del libro:

"ORIENTARSI IN CINA" 
di Francesca Romana Di Biagio e Matteo Donelli
Martedi 26 giugno 2012 alle h.18:30

"L'arte di fare affari in Cina e gli affari del mondo dell'ARTE. 
Storie italiane di successo, aneddoti e curiosità sulla Cina contemporanea"


presso Art-Loft-Milano, Viale Puglie 23, Milano
(MM3 Lodi + Bus 90/91, MM3 Corvetto + Bus 84 e 93, Tram 16, Taxi P.le Cuoco)

"Piuttosto che cercare, inutilmente, di apprendere l’arte di fare affari in Cina, sarebbe più utile concentrarsi sugli affari dell’ARTE, un settore nuovo, dalla crescita promettente". Così scrive Francesca Romana Di Biagio, nel suo libro "Orientarsi in Cina", Aliberti Editore, che sarà presentato nell’ambito della Mostra Fotografica "BEIJING 2008, LA GRANDE SVOLTA" di Fabrizio Capsoni, oltre 250 foto per rievocare l’importante evento olimpico del 2008 e raccontare in dieci sezioni un Paese straordinario.

Vivere la Cina nel quotidiano. Le sfide da affrontare, le opportunità da cogliere, i lavori da gestire e inventare. I consigli per muoversi al meglio in un grande Paese in continua evoluzione. Questo il contenuto del libro “Orientarsi in Cina”, di Francesca Romana Di Biagio e Matteo Donelli, Aliberti Editori, per la collana di Pierluigi Celli.
Matteo Donelli, manager internazionale, e Francesca Romana Di Biagio, giornalista, riportano la loro esperienza in una Shanghai dai mille volti, piena di contraddizioni, sorprese, emozioni e possibilità di affermazione professionale. 
Senza la pretesa di essere sinologi, né storici, ma semplicemente Italiani all’estero, gli autori tracciano un racconto del loro vissuto in Oriente e raccolgono interessanti storie di nostri connazionali. Con una narrazione fresca, sincera e divertente di uno spaccato moderno della Cina che si apre verso l’Italia, il volume è adatto per accompagnare ogni trasferta nella terra del Dragone. Più o meno lunga che sia. 




mercoledì 6 giugno 2012

Capire la Cina di Luisa Depaoli

“Capire la Cina non è soltanto impossibile, ma inutile.” Cosi lo scrittore Ennio Flaiano decrive, o meglio non descrive, un paese complesso e indecifrabile, scenario di una storia antica e grandiosa.
Capire la Cina è impossibile, perchè, entrare in un mondo tradizionalista e al tempo stesso in continuo movimento, un mondo in cui passato, presente e futuro non solo convivono ma sopravvivono l'uno grazie all'altro, rende decisamente insensata la formulazione di alcun giudizio.
Capire la Cina è inutile, se pensiamo che è stata in grado di ospitare un evento di portata mondiale e di mantenere al tempo stesso la propria identità storica stupefacente, che ha avuto il coraggio di esporsi al mondo intero volendo finalmente affermare una grandezza a molti nascosta.
Capsoni-Beijing-2008
I viaggi, i luoghi, le persone sono il cardine della nostra crescita personale e la scoperta, l'avventura, la novità sono esperienze indispensabili all'essere umano per capirsi e capire gli altri.
Fabrizio Capsoni ha intrapreso un viaggio in una terra spesso considerata ostile per via di stereotipi da troppo tempo insiti nella civiltà occidentale. Egli ha dissotterrato i tesori sepolti da milioni di anni di storia e pregiudizi. L'intento della mostra è quello di presentare agli occhi dell'occidente la realtà di un paese, esattamente per ciò che è e non per come lo si immagina. Le foto vogliono rendere giustizia ai molti lati di un popolo fiero, sicuro, orgoglioso, ospitale e solidale.
Sono rappresentazioni di vita quotidiana in cui è possibile notare il forte interesse per l'arte contemporanea, l'ordine e la pulizia che regnano per le strade e nei ristoranti, l'entusiasmo dei bambini che pur vivendo in un luogo difficile non perdono mai il sorriso, la solidarietà di una giovane ragazza che si rende disponibile con i più anziani, l'amore per la patria che non viene mai svilito nonostante la grande ammirazione per l'occidente, il rispetto per i luoghi, la fierezza, l'orgoglio, l'organizzazione, la modernità!
A pochi mesi dalle Olimpiadi di Londra è importante ricordare la cordialità e l'impegno con cui quattro anni fa, la Cina, si è trasformata nel più grande palcoscenico al mondo su cui si sono esibiti non solo gli attori canonici, gli atleti, ma una nuova e più ampia “compagnia teatrale”: il popolo cinese. 
L'occhio del fotografo, Capsoni, infatti non si concentra sull'evento olimpico in se ma su tutto ciò che lo circonda ed in particolare sul modo in cui i cinesi affrontano il cambiamento.
Sembra quasi che la mostra nasca direttamente da queste parole dello scrittore Simon Leys: “Il fascino unico che la Cina esercita su coloro che l'avvicinano può essere paragonato all'attrazione tra i sessi. Di fatto si basa su una realtà elementare: dal punto di vista occidentale, la Cina è semplicemente il polo opposto dell'esperienza umana. Le altre grandi civiltà sono morte (Egitto, Mesopotamia, America precolombiana) o sono troppo vicine a noi (Islam, India) per dare luogo a un contrasto così assoluto, a un'originalità così radicale e illuminante come quella della Cina. La Cina è l'indispensabile Altro che l'Occidente deve incontrare per prendere davvero coscienza del profilo e dei limiti del suo Io culturale.”
La Cina è una realtà complessa e misteriosa che inevitabilmente l'occidente fatica a comprendere e le fotografie di Fabrizio Capsoni vogliono dunque cercare di creare un ponte tra due poli opposti, vogliono mostrare all'individuo i propri limiti, vogliono parlare allo spettatore e vogliono dire che ognuno deve imparare a conoscere il diverso, l'Altro, per poter infine conoscere l'Io, se stesso.

Luisa Depaoli